Ottobre – Influenza e vaccinazione: tutto quello che dovresti sapere
Non è una novità che l’arrivo del mese di ottobre porti con sé le prime forme influenzali.
L’influenza è una malattia infettiva piuttosto frequente nella stagione invernale: le autorità osservano che in Ticino i casi di influenza aumentano di anno in anno.
Qui da noi le più colpite sono le persone che hanno un’età compresa tra i 30 e i 64 anni, anche se l’influenza desta maggior preoccupazione quando a contrarla sono bambini e anziani, categorie più fragili e più inclini a complicanze. Come fare dunque a difendersi e a proteggere i propri cari? Quali misure si devono prendere quando si è già stati infettati? Quando è raccomandabile la vaccinazione e quanto può essere efficace? Scopriamolo insieme.
Un virus in costante mutazione
L’influenza, come tutti noi sappiamo, è altamente infettiva: basta uno starnuto, un colpo di tosse o anche solo una stretta di mano affinché il virus passi da un organismo all’altro.
Chi è stato contagiato ma non ha ancora manifestato i primi sintomi (possono infatti volerci anche tre giorni dal momento del contagio a quando cominciamo a sentirci male) può trasmettere ad altri la malattia, anche in modo indiretto attraverso contatto con oggetti, come le maniglie delle porte.
Secondo le statistiche, sono da 112 000 a 275 000 ogni anno i consulti medici in Svizzera dovuti a casi di influenza.
Tuttavia, non si tratta mai degli stessi sintomi: un anno la classica febbre dell’influenza è accompagnata da tosse, altri anni da irritazione intestinale, altri ancora da mal di testa, e così via.
Questo perché le caratteristiche del virus che provoca l’infezione sono estremamente variabili.
I virus responsabili dell’influenza sono formati da un involucro esterno e da materiale genetico necessario per moltiplicarsi. È questo materiale genetico a subire mutazioni che si riflettono poi sul modo di interagire del virus con l’organismo ospitante, cioè noi.
Anche la conformazione esteriore del virus cambia ad ogni stagione, per cui il nostro sistema di difesa non riesce a riconoscerlo e a debellarlo efficacemente l’anno successivo. Ecco perché ci viene l’influenza anche due anni di fila e ogni anno c’è un vaccino diverso!
Il nostro farmacista è sempre ben informato su quale sia la forma influenzale in circolazione, su quali siano i suoi specifici sintomi e su quale sia la soluzione più adatta a guarirla.
Spesso, a causa del suo decorso relativamente blando, molti scambiano l’influenza per un semplice raffreddore, rischiando poi complicanze. Per questo è sempre bene rivolgersi al parere di un esperto, e in farmacia troviamo chi è sempre ben disposto ad ascoltarci.
Il vaccino anti-influenzale: quando è necessario e quali reazioni avverse può avere?
La vaccinazione anti-influenzale rappresenta indubbiamente lo strumento più semplice, efficace e conveniente per difendersi dal contagio e proteggere così anche i nostri familiari, amici e colleghi.
Il periodo più idoneo per vaccinarsi va da metà ottobre a metà novembre.
Ricordiamo i diversi vantaggi di una vaccinazione antiinfluenzale:
- Riduce le dimensioni dell’epidemia stagionale, a vantaggio dei più deboli (bambini, anziani, malati cronici).
- Permette di scongiurare le eventuali complicazioni gravi dell’influenza, risparmiandoci giornate a letto o persino in ospedale.
- Ci fa stare tranquilli e ci permette di godere della vita in comunità senza pensieri.
L’Ufficio federale della sanità pubblica e la Commissione federale per le vaccinazioni raccomandano a chi ha almeno 65 anni, nonché alle donne in dolce attesa ai viaggiatori e in generale a soggetti più a rischio e alle persone a loro più prossime, di proteggersi ogni anno contro l’influenza stagionale facendo il vaccino.
È davvero necessario il vaccino?
Nonostante la comprovata utilità e sicurezza del vaccino antiinfluenzale, solo circa uno Svizzero/a su tre ci si sottopone, stando a un sondaggio del 2017.
Bisogna riconoscere che l’efficacia della vaccinazione è sempre da porre in relazione all’età e alle condizioni di salute del soggetto, nonché ai ceppi del virus influenzale in circolazione.
I sintomi di chi, nonostante il vaccino, si ritrovi influenzato, non sono minimamente comparabili per intensità e durata a quelli sofferti da chi il vaccino non l’ha fatto e si è (più facilmente) ammalato. Anche il rischio di complicanze è diverso.
Insomma, pensiamoci bene: rimanere a letto tre giorni o due settimane fa già una bella differenza.
Chi tra noi non farà la vaccinazione antiinfluenzale dovrebbe almeno tenere a mente le basilari misure precauzionali: lavarsi di frequente e col sapone le mani, starnutire nel fazzoletto o meglio ancora nella piega del gomito e, coi primi sintomi di malattia, rimanere in casa per tutela e rispetto degli altri.
Per concludere, chi quest’inverno vuole risparmiarsi le due tristissime settimane a letto con l’influenza alzi la mano …anzi, il braccio, e venga in farmacia per una rapida e sicura iniezione.
È richiesta solo una semplice prescrizione medica, mentre il coraggio non è necessario: l’ago è piccolo e la puntura nulla più che un pizzicotto!
Per chi tra noi avesse ancora qualche dubbio e volesse saperne di più sull’influenza di quest’anno, così come sui sintomi e la dovuta prevenzione, si ricordi che il farmacista è sempre a due passi e ben lieto di riceverci.
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